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Nicolini: passione, silenzio e leadership in maglia verde




Nel cuore del centrocampo, con quella maglia verde che ormai sembra parte della sua pelle: Andrea Nicolini, classe 1999, è molto più di un giocatore. È diventato un volto familiare, un’anima silenziosa ma presente, un punto di riferimento per squadra e tifosi.


Arrivato nell’estate del 2020, forse in pochi avrebbero scommesso su quanto sarebbe diventato centrale in questo progetto. Ma il tempo, la fatica, la dedizione… hanno parlato per lui. Oggi, con 87 presenze alle spalle, Nicolini non è solo un centrocampista: è una certezza, un leader che non alza la voce ma guida con l’esempio. Ogni suo minuto in campo racconta una storia fatta di passione, sacrificio e appartenenza vera.

Finalmente si torna al Luperi. Che emozioni prova a chiudere la stagione proprio qui?

“È un cerchio che si chiude. Torniamo dove tutto è cominciato, dove abbiamo gettato le basi di tre stagioni intense in Serie D. Il Luperi è casa nostra, è il posto dove abbiamo costruito le nostre gioie. Spero che domenica possa regalarci un’ultima emozione positiva.”

È stata una stagione complicata, segnata da tante partite lontano da casa. Quanto ha inciso questo aspetto?

“Non voglio cercare alibi, perché alla fine si gioca sempre 11 contro 11, ovunque. Ma la verità è che non avere una casa, non sentire l’energia delle nostre mura, è qualcosa che pesa. In un campionato già difficile di suo, ci è mancato quel qualcosa in più che solo il nostro campo, la nostra gente, sa darci.”

Che tipo di partita si aspetta contro il Ghiviborgo?

“Mi aspetto una sfida vera, intensa. Il Ghiviborgo è una squadra forte, gioca a viso aperto, e non a caso ha il secondo miglior attacco del girone. Sarà una gara vibrante, aperta, con entrambe le squadre determinate a chiudere con una vittoria.”

Qual è l’obiettivo per quest’ultima giornata?

“Scendere in campo per vincere. Nonostante le difficoltà, vogliamo chiudere nel miglior modo possibile. Lo dobbiamo a noi stessi, al nostro lavoro e a chi ci ha sempre sostenuto.”

Cosa si porta dietro da questa stagione, al di là dei risultati?

“Porto con me l’orgoglio di aver giocato in stadi importanti, di essermi confrontato con grandi realtà. Anche se non abbiamo centrato l’obiettivo iniziale, questa stagione ci ha resi più forti, più maturi. Per me, poi, è stato un anno speciale: concluderò la mia quinta stagione con la maglia della Fezzanese e indossare la fascia di capitano in molte partite è stato un onore indescrivibile. È qualcosa che porterò nel cuore per sempre.”


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