STORIA VERDE| La Fezzanese negli anni '90: tra sogni, riforme e imprese storiche
- Ufficio Stampa USD Fezzanese
- 2 giorni fa
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La stagione 1990-91 segnò una svolta epocale per il calcio dilettantistico italiano: l’anno successivo sarebbe stato istituito il girone unico regionale di Eccellenza e due gironi di Promozione. Per accedervi, le prime cinque classificate del campionato di Prima Categoria sarebbero state promosse.
Il presidente Arnaldo Stradini, da oltre vent'anni alla guida della Fezzanese, colse il momento come l'occasione per tentare il grande salto. Sotto la guida di mister Carmelo Pelle, la squadra si rafforzò con innesti di qualità come gli ex aquilotti Frigerio e Fazio, oltre al giovane Ivan Stradini. Il risultato fu un brillante quarto posto, con la conseguente promozione insieme a Castelnuovo Magra, Brugnato, Lerici e Santo Stefano Magra. Il bilancio: 15 vittorie, 8 pareggi e 7 sconfitte, con 38 reti segnate e 26 subite. Capocannoniere Monacizzo (14 gol), mentre Lorieri difese ininterrottamente la porta in tutte le 30 gare.
Il salto in Promozione e le sfide strutturali
L'accesso al campionato di Promozione comportò anche adeguamenti infrastrutturali. Il campo sportivo doveva essere ampliato da 52 a 60 metri di larghezza, ma i lavori non potevano essere completati in una sola stagione. Fu elaborato un progetto in due fasi e si ottenne una deroga speciale dalla F.I.G.C., grazie anche all’intervento diretto del presidente Stradini e del segretario Vinicio Bagnato presso il presidente nazionale dei dilettanti, Elio Giulivi.
La stagione 1991-92 vide l’inaugurazione del campo contro il Canaletto. La Fezzanese chiuse al quinto posto con 11 vittorie, 13 pareggi e 6 sconfitte. Stefano Ravenna fu il miglior marcatore con 10 gol, mentre Lorieri si confermò presenza fissa tra i pali.
Salvezze sofferte e nuovi equilibri
Nel 1992-93 arrivò un 13° posto, sufficiente per la salvezza. Lucchinelli fu il bomber stagionale (12 reti), Lorieri restò titolare fisso tranne per una presenza concessa al giovane Centoni. L’anno seguente, 1993-94, segnò l’inizio dell’era Esposito alla presidenza. Ancora un 13° posto, con Fanton (7 reti) miglior realizzatore. In porta si alternarono Canedoli e Melli.
Nel 1994-95, sotto la guida di Lopresti, tornò una classifica di prestigio: quinto posto e ancora Fanton come goleador con 7 centri. Il portiere titolare fu Steffanini, con 28 presenze.
L'impresa in Coppa Italia 1995-96
La stagione 1995-96 fu storica per il cammino in Coppa Italia. Dopo un'andata persa 1-3 in semifinale contro il Ligorna, i verdi compirono un'incredibile rimonta al ritorno: 5-2 il risultato finale grazie alle reti di Stradini e due punizioni di Marrai, l’ultima oltre il recupero.
In finale, la temuta Sanremese vinse di misura l’andata (1-0), ma fu la prova di cuore della Fezzanese a impressionare: nonostante l’inferiorità numerica, uscì tra gli applausi. Il ritorno, il 25 gennaio, fu una delle gare più epiche nella storia del club. Dopo lo 0-1 iniziale per la Sanremese, Fanton pareggiò, un gol annullato per mano involontaria e una traversa di Marrai raccontano quanto i verdi meritassero di più. Il pareggio finale, accolto da oltre 500 tifosi, fu celebrato come una vittoria. Il campionato si concluse con un decimo posto. Marrai fu il capocannoniere (9 reti), seguito da Celsi (8).
La rinascita: 1996-97 e 1997-98
Nel 1996-97, sempre con Lopresti, la Fezzanese chiuse quarta con 52 punti. Marrai fu di nuovo il leader offensivo con 14 gol. In porta, iniziò l’era di Bagnasco.
La stagione 1997-98 partì con ambizioni, ma tra alti e bassi e diversi cambi in panchina (da Lopresti a Resta, poi Valentino e Luigi Fabbri), fu l’ingaggio di Emiliano Frediani a cambiare il destino. Dopo una rimonta entusiasmante, la Fezzanese affrontò il Bogliasco in uno spareggio per la promozione in Eccellenza il 10 maggio 1998 a Sestri Levante: fu trionfo 4-1.
Nella finale per il titolo ligure contro l’Albenga, i verdi, ormai appagati, persero 4-2 e 4-3 nei due confronti.
La stagione del sacrificio: 1998-99
La stagione 1998-99 fu segnata dai lavori per il nuovo Centro Sociale e la sede del club: tutte le gare casalinghe furono disputate in campo neutro (Pianazze, Albiano, Picco). Nonostante le difficoltà, la Fezzanese si mantenne nei piani alti. L’arrivo di Fiondella diede ulteriore qualità.
In Coppa Italia fu un cammino entusiasmante: eliminata la Migliarinese (6-2), l'Ortonovo (4-2), la Sarzanese, l’Entella e il Pontedecimo. In finale, la vittoria all'andata 2-0 sul Busalla sembrava sufficiente, ma il ritorno ad Albiano finì 3-3 con reti decisive di Mariano, Marrai e Stradini. Il trionfo fu memorabile.
In fase interregionale le cose andarono peggio: sconfitta 0-1 in casa con la Caratese, e 2-5 a Porcari nonostante il vantaggio iniziale. Il campionato, invece, fu positivo: vittorie contro Sarzanese e Entella e un pareggio col Savona garantirono l'accesso agli spareggi interregionali. La trasferta a Savona fu accesa da tensione e tifo accesissimo. La doppia sfida con la Caratese (1-3 e 0-4) chiuse il sogno promozione.
Il 1999-2000 e la nuova casa
Con l'inaugurazione della nuova sede e del campo finalmente a norma, la stagione successiva avrebbe dovuto sancire il salto di qualità. Nonostante una squadra rinforzata, i risultati non furono all'altezza. L’unico lampo fu ancora la Coppa Italia, dove la Fezzanese raggiunse la finale, venendo sconfitta da un solido Savona (1-1 all’andata, 0-2 al ritorno).
Così si chiudeva un decennio fatto di sogni, fatiche e imprese. Anni in cui il nome della Fezzanese si legò al coraggio, alla passione e al cuore: valori che ancora oggi battono forte nei colori verdi del Fezzano.